Trama 

Tōkyō 1885. Al Teatro Shintomi si rappresenta il dramma kabuki Storia di fantasmi a Yotsuya. Onoe Kikugorō V è insoddisfatto della prestazione del figlio adottivo Kikunosuke II (Kiku), ma nessuno osa dirglielo in faccia. L'unica a farlo è Otoku, la nutrice del figlioletto di Kikugorō e Osato, Kōzō. Kiku gliene è grato, e fra i due nasce un sentimento d'amore. Osato se ne rende conto e allontana Otoku dalla casa. Kiku cerca disperato la ragazza, che vive ora alla periferia della città, in casa degli zii, contrari al suo rapporto con il giovane. Kiku decide di rompere con la famiglia e di partire a Ōsaka per perfezionare la sua arte.
Ōsaka, un anno dopo. Kiku recita in parti secondarie nella compagnia dello zio acquisito Onoe Tamizō II e vive in casa di Genshun e di sua figlia Otsuru, dove lo raggiunge Otoku. Ma lo zio muore e Kiku è costretto ad accettare la proposta di lavoro di una compagnia ambulante.
Nagoya, quattro anni dopo. La compagnia ambulante, travolta dai debiti, viene sostituita da una compagnia di sumō femminile, e la coppia, i cui rapporti sono sempre più tesi, è costretta ad andarsene. In un dormitorio pubblico Kiku apprende che la compagnia di Nakamura Shikan IV — il cui figlio adottivo Fukusuke IV (Fuku) lavorava con lui a Tōkyō — terrà uno spettacolo a Nagoya. All'insaputa di Kiku, Otoku va da Fuku a implorare una parte per Kiku; sarà l'impresario della compagnia, Morita Kan'ya XII, a intercedere favorevolmente, ma a condizione che Otoku restituisca Kiku alla famiglia se questi avrà successo. Nello spettacolo La barriera doganale la prova di Kiku nel ruolo onnagata di Sumizome, che Fuku gli ha ceduto, è un trionfo. Otoku è felice e insieme disperata. Quando si appresta a partire per Tōkyō con la compagnia, Kiku apprende da Morita la verità. Otoku rientra affranta a Ōsaka in casa Genshun.
A Tōkyō tutta la famiglia riunita festeggia il ritorno di Kiku e prepara il suo rientro in occasione della tournée della compagnia a Ōsaka. Ma Kiku è pensieroso. Al Teatro Kabuki di Tōkyō si rappresenta la classica "danza dei leoni", dove Kiku brilla per l'abilità della sua prestazione, e tutti si rallegrano con lui.
A Ōsaka, nel quartiere dei teatri di Dōtonbori, la famiglia festeggia l'imminente parata di barche con cui la compagnia si presenterà al pubblico. Arriva Genshun per avvertire che Otoku sta molto male. Kiku esita, ma Kikugorō lo sollecita ad andare da lei comunicandole il proprio perdono. Kiku si precipita in casa Genshun al capezzale di Otoku, morente ma raggiante per il perdono di Kikugorō. Kiku vorrebbe restare ma Otoku lo costringe ad andare alla parata. Mentre si svolge trionfalmente la parata di barche, Otoku spira. Dalla barca, Kiku si inchina alla folla che lo applaude.


Titoli di testa trascritti dalla copia 

Il cognome precede il nome.
Abbiamo segnalato con due barre il cambio di didascalia e con una barra i vari blocchi di nomi all'interno della stessa didascalia.
La traslitterazione di cognomi e nomi (i cui ideogrammi a volte si possono leggere in due maniere) si basa su quella adottata nelle filmografie più dettagliate: Tony Rayns, Filmographie de Mizoguchi Kenji, in Mizoguchi, «Cahiers du Cinéma», hors–série, Parigi, settembre 1978, p. VII; Adriano Aprà, Enrico Magrelli, Patrizia Pistagnesi (a cura di), Il cinema di Kenji Mizoguchi, La Biennale di Venezia, Venezia, 1980, p. 188 (che in buona parte riprende la filmografia di Rayns); «Monthly Film Bulletin», aprile 1981, pp. 81–82 v. biblio; «Positif», n. 251, febbraio 1982, p. 72 v. biblio; Stuart Galbraith IV, The Japanese Filmography, McFarland & Co., Jefferson (NC)–London, 1996, pp. 371–372.


[Logo] Studio della compagnia Shōchiku a Kyōto (Shōchiku Kabushiki Kaisha Kyōto Satsueisho) // ZANGIKU [1] MONOGATARI (Racconto dell'ultimo crisantemo) un film diretto da Mizoguchi Kenji (Mizoguchi Kenji kantoku sakuhin) // [titoli a scorrere da destra a sinistra su sfondo disegnato; fra parentesi quadre vengono forniti alcuni dati integrativi] produttore (sōkantoku): Shirai Nobutarō / romanzo [omonimo] originale (gensaku): Muramatsu Shōfū [e la sua trasposizione per il teatro shinpa di Iwasa San'ichi]; adattamento (kōsei): Kawaguchi Matsutarō; sceneggiatura (kyakushoku): Yoda Yoshikata / consiglieri artistici (bijyutsu kōshō): Kimura Sōhachi, Kema Nanboku; consigliere storico (jidai kōshō): Terakado Seikichi; scenografo (bijyutsu kantoku): Mizutani Hiroshi [2] / fotografia (satsuei) [b/n, 1.37:1]: Miki Shigeto [Minoru], Fuji Yōzō, [assistiti da] Tajima Matsuo, Fujiwara Susumu, Shimizu Yasukazu, Takeshita Yūji / suono (rokuon) [presa diretta], sistema di registrazione sonora Shōchiku–phone Dobashi (Dobashi–shiki Shōchiku–phone): Shikita Ryūichi, Sugimoto Fumizō / musica (ongaku): Fukai Shirō [e Itō Senji]; montaggio (henshū): Kawahigashi Kōshi / luci (haikō): Nakajima Matsujirō; effetti speciali [teatrali] (sōchi): Shimizu Taichi, Rokugō Shun; arredamento (sōshoku): Kikukawa Tsunetarō, Arakawa Dai; parrucche teatrali (gihatsu): Inoue Rikizō, Takagi Ishitarō; costumi teatrali (gisō): Yamaguchi Seizō; parrucche (keppatsu): Kimura Yoshiko; costumi (ishō): Okumura Yoshizaburō; fotografo di scena (futsū shashin): Endo Katsutoshi; titoli (jimaku): Mochizuki Jun; ispettore di produzione (shinkō): Nishi Shichirō / coreografie (buyō furitsuke): Otowa Kikuzō; nagauta [canti tradizionali]: Sakata Senpachi; shamisen [strumento a corde giapponese suonato da]: Kineya Katsujurō; narimono [percussioni suonate da]: Mochizuki Tamezō; Tokiwazu [canti in stile Tokiwazu]: Tokiwazu Bunshi, Tokiwazu Bunnosuke; jōruri [musica tradizionale giapponese]: Toyosawa Enjirō del Teatro Bunraku /
cast (shutsuensha): Hanayagi Shōtarō (Onoe Kikunosuke [II, detto Kiku, ovvero Onoe Shōkō, figlio adottivo di Onoe Kikugorō V]) / Takada Kōkichi [3] (Nakamura Fukusuke [IV, detto Fuku, figlio adottivo di Nakamura Shikan, onnagata nella compagnia Onoe]), Kawanami Ryōtarō [4] (Eiju Dayu [figlio adottivo di Onoe Kikugorō V e "fratello maggiore" di Kiku]) / Takamatsu Kinnosuke [5] (Onoe Matsusuke [IV, Matsu, membro della compagnia Onoe]), Hayama Junnosuke [6] (Morita Kan'ya [XII, impresario teatrale e padrone del Teatro Shintomi di Tōkyō]), Onoe Tamitarō (Onoe Tamizō [II, "maestro" di Tamijirō e "zio" di Kiku a Ōsaka]), Yūki Ichirō (cliente della casa di geisha), Minami Kōmei (gestore [tōdori] del Teatro Shintomi), Amano Soichi (onnagata del Teatro Shintomi), Inoue Haruo (amministratore [okuyaku]), Ishihara Sumao (impresario [tayūmoto] del teatro ambulante [tabi mawari]), Hirota Kō (gestore [tōdori] del teatro ambulante), Tomimoto Minpei (cliente della casa di geisha), Hose Eijirō (attore del teatro ambulante), Fushimi Nobuko (Eiryū [Ei], una geisha [amica di Kiku]), Hanaoka Kikuko (Konaka [erroneamente Yoneko nei sottotitoli francesi, nome attribuito al personaggio nella sceneggiatura], una geisha [amica di Kiku]), Shirakawa Fujiko (Kogiku, una geisha [amica di Kiku]), Mogami Yoneko (Otsuru [figlia di Genshun]), Nakagawa Yoshie (la vecchia della casa da tè), Nishi Hisayo (la zia di Otoku), Kagami Junko (domestica del Quinto [Onoe Kikugorō]), Owa Hisano (domestica del Quinto), Tagawa Haruko (nutrice del Quinto [= la nuova nutrice di Kōzō, figlio del Quinto]), Shibata Atsuko (prima geisha), Akimoto Tomiko (seconda geisha), Kuniharu Mitsue (terza geisha), Shiratae Kimiko (lottatrice di sumō [onna kakuriki]) /
Dal Teatro [Kabuki di Tōkyō] (Gekidan yori): Kawarazaki Gonjūrō [7] [II] ([Onoe] Kikugorō il Quinto) / Mori Kakuko (Otoku [nutrice del piccolo Kōzōche diventerà Onoe Kikugorō VIe innamorata di Kiku]) / Hanayagi Yoshiaki (Onoe Tamijirō [= Onoe Tamizō III, detto Tami, "cugino" di Kiku a Ōsaka]), Shiganoya Benkei (Anma Genshun, massaggiatore [presso cui Kiku e Otoku alloggiano a Ōsaka]), Yanagido Haruko (padrona della casa di geisha), Matsushita Makoto (ammaestratore di scimmie [nel dormitorio di Nagoya]), Shima Akira (gestore [tōdori] del teatro di sumō [kaku–za]), Nakagawa Hideo (lo zio di Otoku), Hanada Hiroshi (attore del teatro ambulante), Harumoto Kiyoshi (Jitsukawa Enzaburō [II, Iemon nella prima scena teatrale del film]), Tachibana Kazuyoshi (discepolo [deshi] di Kikunosuke) /
Dallo studio Ōfuna [della Shōchiku]: Isono Akio (un giovane [wakai mono]) /
Dalla produzione Shinkō: Arashi Tokusaburō (Nakamura Shikan [IV, padre adottivo di Fuku]), Umemura Yōko [8] (Sato [Osato], moglie del Quinto) /
regia (kantoku): Mizoguchi Kenji, [assistito da] Sakane Tazuko, Tahara Shōzō, Hanaoka Taichirō

prima: 13 ottobre 1939 (Tōkyō, Kokusai Gekijō); durata: 142'11"
premi: premio speciale del Ministero dell'educazione; secondo nella classifica annuale del mensile «Kinema Junpō»
Ambientato a Tōkyō, Ōsaka e Nagoya negli anni 1885–1890 (periodo Meiji).
Gli spettacoli rappresentati sono: Yotsuya Kaidan (Storie di fantasmi a Yotsuya, 1825), Seki no To (La barriera doganale, 1784), una "danza dei leoni" presumibilmente derivata da quelle di Ren Jishi (Due leoni, 1872) e di Kagami Jishi (Il leone specchio, 1893).
Personaggi non identificati: gestore del Teatro Shintomi; onnagata del Teatro Shintomi (forse è quello che spettegola su Kiku nel camerino con i colleghi all'inizio dell'inq. 11); amministratore; discepolo di Kiku; un giovane.
Personaggi non menzionati nei titoli: Kanekichi, il ragazzino che dice a Kiku dov'è Otoku (forse è "un giovane"); l'attore di successo del Teatro Asahi di Ōsaka; il piccolo Kōzō; il medico (secondo alcune filmografie: Tagawa Haruko, che però è un nome femminile).

Il film è stato analizzato sulla base del DVD edito nel 2007 dalla MK2 con sottotitoli in francese (137' a 25 f/s = 142' a 24 f/s). Sia questo DVD sia il precedente VHS edito da Les Films de ma vie sono tratti da elementi derivati da un positivo in assenza di negativo originale, donde la loro qualità non ottimale (oltre ad alcuni, quasi inavvertibili, salti di fotogrammi) che, aggiunta alle riprese distanziate, rende talvolta ardua l'identificazione di alcuni personaggi. (Cfr. in proposito Legrand, 1982, p. 70).

Secondo Kinoshita, 1996, p. 45, Shima Kōji avrebbe realizzato nel 1956 un remake di Zangiku Monogatari; tuttavia, nelle filmografie da noi consultate, il titolo non risulta.



Note
1. Kiku (giku nel titolo) vuol dire crisantemo; zan, ultimo, nel senso anche di "tardivo" e di "rimasto solo". Il titolo si riferisce al protagonista, il cui diminutivo è appunto Kiku, tardivo perché tarda a sbocciare (cioè a diventare un attore di valore, cfr. Le Fanu, 2005, p. 165) e rimasto solo dapprima perché abbandona la famiglia, poi perché muore Otoku. Alcuni studiosi ritengono erroneamente che il crisantemo sia l'emblema (mon) della famiglia Onoe a cui Kiku appartiene.
2. Su Mizutani si veda Charles Tesson, Christine Petiteau, Les maquettes des décors des films de Kenji Mizoguchi (Cinémathèque Française), «Cinémathèque», n. 3, primavera-estate 1993, pp. 100-110; Charles Tesson, Kenji Mizoguchi: le décor, le personnage, le spectateur, in Jacques Aumont (a cura di), La mise en scène, De Boeck Université, Bruxelles, 2000, pp. 73-98, nonché le interviste allo scenografo di Ariane Mnouchkine, «Cahiers du Cinéma», n. 158, agosto-settembre 1964, pp. 12-14, e Il set di "Oyū-sama", in Adriano Aprà, Enrico Magrelli, Patrizia Pistagnesi (a cura di), Il cinema di Kenji Mizoguchi, La Biennale di Venezia, Venezia, 1980, p. 167 (tr. parziale dall'originale giapponese del 1956). In nessuno di questi scritti si parla tuttavia del suo contributo a Zangiku Monogatari.
3. Takada Kōkichi appare anche, fra l'altro, in Naniwa Onna (1940) e Geidō Ichidai (1941), entrambi di Mizoguchi.
4. Kawanami Ryōtarō appare in Naniwa Onna (1940) di Mizoguchi.
5. Si veda IMDB.
6. Hayama Junnosuke appare in Utamaro o Meguru Gonin no Onna (1946) di Mizoguchi.
7. Kawarazaki Gonjūrō appare in Danjurō Sandai (1944) di Mizoguchi. Si veda anche Kabuki21.
8. Umemura Yōko appare, fra l'altro, in Maria no Oyuki (1935), Naniwa Ereji (1936), Gion no Shimai (1936), Naniwa Onna (1940) di Mizoguchi. Si veda anche Cinemasie.